Prima fusione in Italia tra fondazioni bancarie

Istituzionale

“Il processo di integrazione della Fondazione CR Bra in Fondazione CR Cuneo rappresenta un modello virtuoso anche a livello nazionale, essendo stato condiviso fin da subito e senza forzature con le istituzioni e il mondo dell’associazionismo, e funzionerà sicuramente da apripista per altri percorsi di aggregazione”.

È il commento di Giovanni Quaglia, Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, oltre che della Fondazione CRT, alla presentazione del progetto di fusione per incorporazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra in Fondazione CRC, approvato dal Consiglio Generale della Fondazione CRC e dal Comitato d’Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra.

Si tratta della prima operazione di questo genere in Italia, in attuazione di quanto previsto dal Protocollo ACRI-MEF del 2015, che auspica «forme di cooperazione e di aggregazione per il perseguimento di obiettivi comuni» tra fondazioni e invita le fondazioni che, per le loro ridotte dimensioni patrimoniali non riescono a raggiungere una capacità tecnica, erogativa ed operativa adeguata», ad attivare «forme di collaborazione per gestire, in comune, attività operative fino a fusioni tra Enti».

Questa iniziativa “è la dimostrazione che gli enti più grandi possono diventare poli aggreganti in grado di realizzare progetti realmente significativi per le comunità” ha aggiunto Giovanni Quaglia, sottolineando l’importanza che “tali processi avvengano con il coinvolgimento dei territori di riferimento e prima che siano imposti da eventuali situazioni di criticità. L’obiettivo comune è permettere alle Fondazioni di raggiungere una capacità tecnica, erogativa e operativa adeguata per rispondere in maniera sempre più efficiente ed efficace alle nuove sfide poste dalle trasformazioni economiche e sociali, che impattano sulle famiglie, sulle imprese, sulle istituzioni”.

In un Paese in cui la frammentazione costituisce un retaggio storico e un ostacolo alla crescita in tanti ambiti, l’operazione delle due Fondazioni cuneesi rappresenta un significativo passo avanti nella direzione di un’azione condivisa e finalizzata allo sviluppo della comunità.

Nell’attuale fase storica, infatti, i distretti territoriali sono chiamati a costruire le proprie strategie di sviluppo e innovazione, a partire da ambiti come la formazione, la ricerca scientifica, lo sviluppo economico, le infrastrutture, il welfare: c’è bisogno di progettualità e istituzioni in grado di operare su una scala idonea.

Le Fondazioni di Cuneo e Bra mostrano un primo e innovativo esempio, fra l’altro, aperto fin da subito alla partecipazione di altre fondazioni del territorio.

Lo straordinario risultato è stato conseguito grazie a un gruppo di lavoro congiunto, costituito da componenti di entrambe le Fondazioni coinvolte, che ha analizzato, discusso e trovato intese sui diversi aspetti dell’operazione: da quelli patrimoniali a quelli erogativi, fino alla governance.

E assume un valore ancora maggiore considerando che il ruolo di apripista ha scontato la difficoltà dovuta all’assenza di una legislazione specifica che disciplini le fusioni tra Fondazioni. Però, il supporto continuo garantito dall’ACRI, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e dai consulenti legali e fiscali delle due Fondazioni ha consentito di tracciare un iter e stabilire regole destinate a costituire la prassi adottabile da altri Enti in operazioni analoghe, su scala nazionale.

Ora l’operazione dovrà ricevere l’approvazione del MEF, dopo la quale si potrà procedere all’atto notarile di fusione, previsto all’inizio del 2019, con efficacia retroattiva dal 1° gennaio. La Fondazione Cassa di Risparmio di Bra, quindi, sarà operativa fino all’atto di fusione – in tempo per approvare il proprio bilancio 2018 – e poi confluirà nella Fondazione CRC.

Il patrimonio di Fondazione Cassa di Risparmio di Bra, che verrà incorporato da Fondazione CRC, ammonta a circa 30 milioni di euro. Patrimonio che si aggiungerà a quello di Fondazione CRC, ammontante già a circa 1,4 miliardi di euro.

Sul piano dei contributi è previsto che i flussi delle sessioni erogative sul territorio braidese manterranno il livello pre-fusione, dato dalla somme delle erogazioni delle due Fondazioni. Inoltre, il Braidese sarà definito come nuova area principale di operatività e si affiancherà alle tradizionali zone d’intervento del Cuneese, dell’Albese e del Monregalese, avendo quindi accesso, su base meritocratica, anche ai bandi e ai progetti della Fondazione CRC.

Infine, per quanto riguarda la governance, il territorio braidese sarà rappresentato, nella Fondazione CRC, da un nuovo Consigliere Generale della stessa, selezionato tramite un bando specifico che verrà pubblicato subito dopo l’atto di fusione.

“Oggi, la Fondazione CRC e la Fondazione CR Bra hanno scritto insieme la prima pagina di una nuova storia, che siamo sicuri vedrà altre operazioni simili in tutto il territorio nazionale: un obiettivo che il Protocollo ACRI-MEF aveva previsto e finora non era stato realizzato” ha affermato Giandomenico Genta, il Presidente della Fondazione CRC, la mattina dell’ufficializzazione dell’intesa, il 16 novembre.

“Questi accordi – ha aggiunto Giandomenico Genta – consentiranno di dare continuità e stabilità all’azione erogativa sui diversi territori e di promuovere progettualità e modalità operative innovative ed efficaci, che solo una grande Fondazione può realizzare. La scelta di superare le logiche campanilistiche, preservando l’identità dei diversi territori all’interno di un soggetto più ampio, è risultata vincente”.

A sua volta, Donatella Vigna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra, ha detto: “Con questa operazione di fusione per incorporazione abbiamo, con coraggio, intrapreso una nuova strada, per arricchire le risorse del nostro territorio, ottimizzando tutte le potenzialità esistenti. E sono convinta che, insieme, potremo fare di più e meglio. Il tempo e i risultati che verranno, ne sono sicura, ce lo confermeranno. La nostra Fondazione entrerà quindi a pieno titolo a far parte di una Fondazione CRC a più poli aggreganti.”

A Cuneo, alla presentazione del progetto di fusione, è intervenuto anche Giuseppe Guzzetti, il presidente dell’ACRI, l’Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio italiane. Guzzetti ha dichiarato: “Ottimizzare gli interventi per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei territori di riferimento è il principale obiettivo di questa innovativa unione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e quella di Bra. Siamo convinti che le scelte qui oggi operate vadano proprio in questa direzione, a tutto vantaggio delle comunità coinvolte, com’è negli auspici del Protocollo ACRI-MEF, sottoscritto nel 2015, che suggerisce ipotesi di fusioni tra Fondazioni quando questo contribuisca alla migliore realizzazione di iniziative utili alla solidarietà locale e all’implementazione dei valori della sussidiarietà”.

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